Il miglior periodo per iniziare a curare le vene varicose è l’autunno.
Chi è affetto da vene varicose se ne accorge o si ricorda di soffrirne in primavera, quando cominciano i primi caldi che accentuano la sintomatologia dell’insufficienza venosa, le donne abbandonano i pantaloni e indossano abiti più corti e calze più velate e nelle nostre zone cominciano i primi bagni a mare.
In autunno le temperature atmosferiche basse sono un valido aiuto per chi soffre di vene varicose. La vasocostrizione da freddo fa sì che non si avverta pesantezza agli arti, non si formino edemi marcati, non si sfiocchino nuovi capillari e che si riduca il rischio di complicanze quali tromboflebiti ed ulcere. Inoltre si è disposti ad indossare calze elastiche più che in estate.
Pertanto proprio in tale stagione è opportuno cominciare ad affrontare le cure prima che sopraggiunga il caldo intenso dell’estate.
La terapia della malattia varicosa si fonda non tanto sull’assunzione di farmaci e sulla compressione elastica, ma soprattutto sulla scleroterapia e sulla terapia chirurgica open (stripping, crossectomia, flebectomia, legatura perforanti, CHIVA, SEPS…)
oppure endovascolare con
radiofrequenza o laser.
Il trattamento di scelta è personalizzato in quanto
deriva dalla valutazione accurata non solo del quadro clinico e dello stadio
della malattia, ma soprattutto della mappa venosa con lo studio mediante
ecocolordoppler dell’emodinamica venosa che consente di valutare i reflussi.
In ogni caso i tempi di
trattamento sono lunghi. La scleroterapia, infatti, si effettua con sedute
multiple di iniezioni endovenose con intervalli di almeno 1 settimana fra l’una
e l’altra; l’approccio chirurgico prevede liste d’attesa e i risultati si stabilizzano a distanza di
almeno 1 mese dalla procedura.
Per tale motivo è opportuno curarsi fin dagli inizi dell’autunno in modo da poter poi godere la bella stagione estiva con le gambe “in forma”.
A cura della dott.ssa Rosa Apicella
Specialista in Chirurgia Vascolare
Specialista in Chirurgia Generale